venerdì 17 febbraio 2017

Federico / Leo Lionni


Lungo il prato c'è un vecchio muro all'interno del quale alcuni topolini hanno costruito la loro casa.
Durante l'estate tutti i topolini fanno scorta di cibo per l'inverno ma ai topolini sembra proprio che il loro amico Federico non lavori.
Federico quasi si offende per questa insinuazione: anche lui lavora come gli altri facendo scorta di raggi di sole e di colori per l'inverno così freddo e grigio e di parole per le giornate in cui non ci sarà nulla di cui parlare.
Cade la prima neve e i topolini si rifugiano nella loro casa riempiendosi la pancia e chiacchierando allegramente.
Le scorte finiscono presto, nella tana fa freddo e nessuno ha voglia di parlare finchè i topolini si ricordano delle scorte di Federico e gli chiedono di mostrare loro quello che ha raccolto durante l'estate.
Chiudete gli occhi! dice Federico e riscalda i suoi amici rievocando il calore dei raggi del sole, colora il grigio dell'inverno raccontando i colori dei fiori fino ad inondarli di parole con una poesia dedicata ai topini delle stagioni.
Alla fine della poesia Federico è ringraziato con un forte, fortissimo applauso: il lavoro che ha compiuto durante l'estate ha dato i suoi frutti!

I libri e la poesia di Leo Lionni catturano sempre, soprattutto in questo libro così poetico e che ha come protagonista un vero e proprio poeta!
La storia è molto bella per il messaggio che lascia: la cultura, la bellezza della natura, la poesia sono cibo per la mente perché tutti abbiamo bisogno di cose belle e di bei ricordi che ci scaldino il cuore durante le giornate più grigie.
Le illustrazioni dai colori tenui e dal tratto gentile ben si abbinano allo spirito di Federico!

Federico
Leo Lionni
Edizioni Babalibri
€ 5.80 nella versione Bababum

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma

giovedì 16 febbraio 2017

Idee low cost per Carnevale: la maschera e lo scudo di Capitan America

Quest'anno per Carnevale il mio Tito ha deciso di volersi vestire da Spiderman.
Abbiamo comprato la stoffa, ho fatto il modello e iniziato a tagliarlo e poi lui si è ammalato e sono ormai 6 gg che viviamo in simbiosi stile koala o cozza, per rendere l'idea!
Adesso che il lavoro è in stand-by, temo di non riuscire a finirlo per tempo quindi sono andata a rispolverare due accessori velocissimi che gli avevo preparato per Halloween: la maschera e lo scudo di Capitan America.
Sono molto veloci da fare, in tutto credo di averci messo meno di due ore.
La maschera è un  pochino più lunga perché io l'ho cucita a mano e non a macchina mentre lo scudo, cucendolo a macchina è davvero molto veloce.

Servono poche cose:
pannolenci rosso, azzurro e bianco
elastico da 10 o 15 mm
ago e filo

Per la maschera basta prendere le misure al bambino per posizionare l'apertura degli occhi, prepararne due pezzi uguali da cucire insieme e in più cucire una A nel centro e le ali sui lati.
L'elastico va posizionato fra le due parti prima di chiudere tutte le cuciture.
Per il modello ho preso spunto da questa foto:

Fourth of July printable Captain America mask
www.thekiwiintheclouds.com/fourth-of-july-printable-captain-america-mask
Per quanto riguarda lo scudo, bisogna preparare 5 cerchi di pannolenci ed una stella bianca:

2 cerchi rossi dal diametro di 17 cm
1 cerchio bianco dal diametro di 15 cm
1 cerchio rosso dal diametro di 13 cm
1 cerchio azzurro dal diametro di 9 cm

I cerchi devono essere cuciti uno sopra l'altro con la stella nel centro del cerchio azzurro.
L'elastico va cucito fra i due cerchi rossi da 17 cm in modo che resti fissato bene.


In questo modo lo scudo può essere tenuto sul braccio sopra il giubbino senza dare fastidio!
Voi avete qualche idea last second da condividere??


venerdì 10 febbraio 2017

La grande fabbrica delle parole / Agnès de Lestrade


Il paese della grande fabbrica delle parole è un paese molto strano in cui le persone non parlano quasi mai: c'è una fabbrica che non dorme mai ma sforna tutto il giorno parole in tutte le lingue del mondo. Per poter parlare, le persone devono comprare le parole oppure inghiottirle: ci sono i negozi che vendono parole sfuse e addirittura parolacce e le persone senza soldi a volte frugano nella spazzatura alla ricerca di qualche parola buttata via.
In primavera ci sono le offerte e si possono comprare le parole ad un prezzo conveniente ma spesso si trovano solo parole che non servono molto come ventriloquo o filodendro. A volte capita che qualche parola volteggi nell'aria e i bimbi ne approfittino prendendo i loro retini acchiappa farfalle e cercando di acchiapparne alcune. Oggi è un giorno fortunato per il piccolo Philéas che ha catturato le parole ciliegia, polvere e seggiola e domani vuole offrirle in dono a Cybelle per il suo compleanno. Se avesse abbastanza soldi le direbbe "ti amo" ma queste parole sono tutto ciò che può offrirle.
Philéas passa a prendere Cybelle ma non può nemmeno salutarla, non ha con sè le parole adatte per farlo e i due amici si limitano a sorridersi. Ma poi arriva Oscar un bambino molto ricco che possiede tantissime parole e può parlare con Cybelle e dirle che la ama e che un giorno si sposeranno.
Philéas, pensando a tutto l'amore che ha nel cuore, fa un bel respiro e lascia volare verso Cybelle le parole che ha catturato: Cybelle lo guarda, gli si avvicina e gli dà un bacio sul naso. Philéas ha in serbo un'altra parola che ha conservato per tanto tempo e per un'occasione speciale come questa: ancora!


Una tenera storia d'amore in cui le parole hanno più peso che in qualsiasi altra storia d'amore, un libro poetico che ci ricorda l'importanza delle parole che usiamo.
Le illustrazioni di Valeria Docampo (già apprezzata ne La valle dei mulini) sono incantevoli e ho trovato davvero molto azzeccata la scelta di usare il colore seppia per tutto tranne che per i bambini e soprattutto per Philéas e Cybelle, vesititi di rosso, un colore forte come il loro sentimento.
Il libro è per bambini ma vi assicuro che piacerà moltissimo anche ai grandi!

La grande fabbrica delle parole
Agnès de Lestrade, Valeria Docampo
Edizioni Terre di Mezzo
€ 15.00

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma

venerdì 3 febbraio 2017

Il lupo che voleva essere una pecora / Mario Ramos


Piccolo Lupo  vorrebbe essere una pecora, e quando lo comunica agli altri lupi questi non la smettono più di ridere. Il suo sogno è quello di lasciare il bosco e volare libero nel cielo ma purtroppo i lupi non hanno le ali. Nemmeno le pecore le hanno ma Piccolo Lupo le vede spesso in cielo.
Un giorno si traveste da pecora e bruca un po' d'erba insieme ad altre pecore e poco dopo si trova alto nel cielo fra gli artigli di una grossa aquila. Guardando dall'alto la terra intorno al bosco, Piccolo Lupo si stupisce di vederla così vasta finchè l'aquila lo abbandona su una montagna.
Intorno a sè vede molte ossa e capisce in un momento che fine fanno le pecore che vede volare in cielo.
Piccolo Lupo è furioso con l'aquila e le assicura che non si lascerà mangiare ma scendere dalla cima di una montagna non è certo semplice. Fortunatamente dietro una roccia scorge un piccolo buco buio: Piccolo Lupo ha paura ma l'idea di farsi divorare gli dà coraggio ed entra nella galleria. Striscia nel buio per un tempo infinito finchè non trova un ostacolo sulla strada: furibondo, raccoglie tutte le sue forze per liberare il passaggio e cade  nel cielo.
Trova un piccolo ramo a cui aggrapparsi ma dopo ore passate lì appeso chiude gli occhi e si lascia cadere nel vuoto. Cade su un gregge di pecore che spaventate urlano: al lupo! al lupo!
Dopo questa avventura PIccolo Lupo capisce che in fondo lui non può essere una pecora ma è un lupo: un lupo speciale che ha toccato il cielo.


La storia di questo lupo coraggioso e anche un po' incosciente ci è  davvero piaciuta perché il lupo ce la mette davvero tutta pur di realizzare il suo sogno affrontando anche le sue paure.
L'avventura che ha vissuto gli ha insegnato che in fondo è bello essere ciò che siamo imparando a trovare il suo lato speciale.

Il lupo che voleva essere una pecora
Mario Ramos
Edizioni Bababum
€ 5.80

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma

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