Lo sapevo.
Ne ero più che certa, quest'ultima settimana a casa sarebbe passata davvero in fretta, quasi senza accorgermene.
Domani lascerò il mio piccolo, non sarò io a svegliarlo, non sarò io a dargli la colazione a cambiarlo a lavarlo.... era inevitabile, prima o poi questo momento temuto e al tempo stesso desiderato doveva pur arrivare.
Temuto perchè non sai come si comporterà coi nonni, non sai se sentirà la tua mancanza, non sai se farà i capricci alla mattina col papà, non sai se sarai pervasa dai sensi di colpa.
Desiderato perchè diciamolo in tutta sincerità e con tutto l'amore che proviamo per il nostro pargolo: dopo tanti mesi a casa si sente anche la necessità di avere ancora un ruolo umano al di là dell'essere mamma, di avere rapporti con persone che almeno sappiano parlare.
E quindi da domani via di nuovo col trucco e parrucco ogni mattina, con l'eterno dubbio del cosa-mi-metto quando hai passato gli ultimi 8 mesi in canotta e infradito (estate) o in tuta e calze antiscivolo (inverno).
La maternità è stato un periodo meraviglioso anche se non sempre facile, questi 8 mesi passati insieme sono quasi volati nonostante le giornate a volte sembrassero interminabili.
Quando ho concordato col mio capo per il rientro a febbraio, mi sembrava di aver davanti a me un'eternità per godermi il mio piccolo e invece eccomi qui, a fare i conti con la "vecchia realtà" come tantissime altre mamme devono fare.
Certo, sarebbe bello poter avere qualche agevolazione in più al di là delle 6 ore lavorative fino al compimento dell'anno del bambino ma mi ritengo fortunata perchè posso fare affidamento sui nonni e so che sarà in buone mani.
I primi giorni saranno davvero duri per entrambi, ma il mio piccolino è un osso duro (fin troppo) e so che supererà questo distacco meglio di me!
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