Credevo fosse una leggenda, una cosa che capitava solo ai bambini delle altre.
E invece no, prima o poi succede.
Dopo le letture della buonanotte, solitamente ci sdraiamo sul lettone, una ninna nanna e il piccolo si addormenta per essere poi spostato nel suo lettino.
Ho provato più volte a farlo addormentare direttamente nel suo lettino ma è sempre stata una battaglia persa: si attaccava alle sponde saltando come un matto e chiamando a raccolta tutti i suoi peluche quindi, per qualche tempo, avevo rinunciato a questo progetto.
Finché una sera spengo la luce e inizia a piagnucolare ttino! ttino! All'inizio non capisco poi gli chiedo: ma amore vuoi andare nel lettino? "Sciiii".
Sono un pò scettica ma...proviamoci.
Lo metto nel lettino e gli canto una ninna nanna come al solito e lui inizia:
nonno?
dorme
nonna?
dorme
(tutti i suoi cugini uno a uno)
dorme (ogni volta)
barpapapapà?
dorme
mamma?
eh amore mamma non dorme, siamo gli unici svegli
(coper)tina?
ecco la copertina
jackie?(cane di peluche che ora provvedo a nascondere sotto il lettino)
dorme
(ma)nina?
qui la manina della mamma
E poi da capo finché non inizia a mettersi le dita in bocca e a giocare col polsino del mio pigiama fino a quando non crolla.
A volte ci vogliono 10 minuti, il più delle volte ci vuole circa mezz'ora ma conto che col passare del tempo, le tempistiche si accorcino.
Vero che si accorciano?!
lunedì 28 ottobre 2013
giovedì 24 ottobre 2013
Travasi con le lenticchie
Sono sincera: non conosco a fondo il metodo educativo montessoriano, ho iniziato a apprenderlo frequentando appunto lo spazio gioco.
E scoprendo che gli elementi di arredo a misura di bambino, gli oggetti alla sua portata, i giochi in legno, gli anelli da infilare e i travasi (oltre a tante altre cose) fanno parte di questo metodo.
Questa settimana abbiamo fatto il salto di qualità: i travasi sono passati dalla farina gialla alle lenticchie.
I primi momenti sono stati un pò di smarrimento: cosa sono queste cose? si possono mangiare? Però producono un suono niente male se le verso dal bicchiere nella ciotola!
Ed è così che il mio piccolo si è innamorato delle lenticchie finendo di giocare sempre per ultimo, prendendole dalle ciotole abbandonate degli altri bambini e raccogliendo una ad una quelle scappate nei suoi spostamenti.
A casa non ha dormito molto e la giornata era ancora lunga quindi mi sono detta: perché non riproporre lo stesso gioco anche a casa? Avevo visto che non aveva la curiosità di assaggiarle quindi non correva il rischio di ingerirle senza che me accorgessi e poi, restando sul tappeto, non è neanche difficile raccoglierle tutte prima di metterle via (la farina era improponibile e non siamo ancora pronti per i travasi d'acqua).
3 contenitori, 1 cucchiaio, lenticchie in quantità più limitata e Tito impegnato nei travasi per quasi un'ora: una meraviglia!
So che il metodo montessoriano prevede l'utilizzo di materiali frangibili quali il vetro o la ceramica a scopo educativo per imparare dai propri errori (se un contenitore si rompe, la prossima volta ne avrò più cura) però per ora usiamo la plastica.
Travasi d'acqua e contenitori di vetro: prossimo step!
venerdì 18 ottobre 2013
Ago & filo: storia di un anonimo lupetto
Mia sorella mi ha regalato un lupetto grigio di una tristezza, ma di una tristezza che non potevo proprio farlo mettere al biondo così com'era.
Mi è venuta quindi l'idea di applicargli qualcosa di colorato ma, siccome non sono una grande sarta e non ho nemmeno la macchina da cucire, mi serviva qualcosa di davvero easy.
Ho preso così un pò di tessuto vichy bianco e rosso, ho cercato in rete la sagoma di una cane e di un cuore che ho riportato sul cartone e il gioco è stato fatto!
Qualche punto in tinta e il lupetto adesso è tutta un'altra cosa!
Ecco il mio lavoro step by step:
Mi è venuta quindi l'idea di applicargli qualcosa di colorato ma, siccome non sono una grande sarta e non ho nemmeno la macchina da cucire, mi serviva qualcosa di davvero easy.
Ho preso così un pò di tessuto vichy bianco e rosso, ho cercato in rete la sagoma di una cane e di un cuore che ho riportato sul cartone e il gioco è stato fatto!
Qualche punto in tinta e il lupetto adesso è tutta un'altra cosa!
Ecco il mio lavoro step by step:
lunedì 14 ottobre 2013
Ricette che fanno casa: amaretti mascarpone e cocco
Non si deve cuocere niente, si possono preparare anche il giorno prima e sono sempre apprezzatissimi. Solitamente li fa mia mamma che preferisce fare cose più pratiche e spicce ma anch'io, se devo fare due dolci, li propongo sempre come alternativa alla torta.
Questi sono gli ingredienti:
1 confezione di amaretti
mascarpone qb
cocco qb
caffè (per noi sempre deca perché li mangiano anche i bambini)
Procedimento:
mettere un po' di mascarpone sulla parte piatta dell'amaretto e chiuderlo con un altro amaretto
passare gli amaretti nel caffè e successivamente nel cocco
Credo sia la ricetta più corta che conosco in assoluto ed è anche per la sua velocità che gli amaretti non mancano mai nelle nostre occasioni di ritrovo. Personalmente li ho fatti anche con la Nutella al posto del mascarpone e sono ancora più golosi!
Con questa ricetta partecipo all'iniziativa del mese di ottobre di Instamamme, ricette che fanno casa.
giovedì 10 ottobre 2013
Lo spazio gioco #2
Avevo già parlato qui del nostro open day allo spazio gioco: abbiamo iniziato martedì scorso e, anche se lo frequentiamo da sole 2 settimane, sono molto contenta di aver iscritto Tito a questi incontri.
Prima di tutto perché passa del tempo con dei bambini della sua età (anche se, a dirla tutta, gioca quasi sempre da solo) e poi perché dovrebbe imparare a socializzare e a condividere le cose con gli altri e, non meno importante, dovrebbe imparare a rispettare l'ordine e le "regole".
Le due ore passano più o meno allo stesso modo: si inizia col gioco libero finché non arrivano tutti i bimbi, si riordinano i giochi, ci si siede tutti in cerchio per le canzoncine, pausa biscotto e ancora gioco.
In entrambi gli incontri alla pausa biscotto è seguito il gioco dei travasi: tela cerata in terra e bimbi muniti di ciotola gigante, cucchiaio, bicchiere e ciotolina per giocare con la farina di mais.
Mio figlio, da sempre amante degli oggetti da cucina (le sue fisse attuali sono la pentola a pressione e le tortiere di silicone), è stato l'ultimo ad abbandonare il campo solo perché costretto, e con tanto di brontolamento per l'interruzione del gioco. Credo avrebbe continuato all'infinito perché questi giochi di travaso con le ciotole gli sono sempre piaciuti.
Personalmente mi piace molto anche la parte del gioco libero perché abbiamo la possibilità di usare giochi che a casa non ci sono: i puzzle di legno, la casetta, i passeggini con le bambole, l'angolo cucina con tutto in miniatura... credo che quest'anno la lista di Santa Lucia prevederà molti di questi giochi!
Rispetto al primo incontro, il rientro a casa è andato molto meglio: la settimana scorsa non aveva voluto mangiare niente a pranzo e poi aveva dormito un'ora risicata con tanto di notte agitata.
Ieri invece ha spazzolato tutta la pappa, tutta la frutta e se ne è stato buono buono mentre io mangiavo - complici Peppa Pig e la casa delle api - e poi pisolino di 2 ore e mezza. Di solito gli concedo i cartoni solo dopo cena ma è stato così bravo che l'ho premiato.
La notte ovviamente è passata da schifo con più risvegli fino al definitivo brusco risveglio delle 5.30 con un martellante mamma mamma mamma durato fino all'ora in cui ha suonato inutilmente la mia sveglia (6.20) poi papà ha fatto il miracolo e l'ha fatto riaddormentare.
Martedì l'educatrice mi ha spiegato che ad alcuni bambini il gioco assorbe tutte le energie e li rende stanchi, per altri invece il gioco rende l'adrenalina difficile da smaltire ma, mi assicura, ogni volta andrà sempre meglio.
Lo spero se no cosa mi devo aspettare quando andrà all'asilo? Anni di notti in bianco? Nooooo!!
Prima di tutto perché passa del tempo con dei bambini della sua età (anche se, a dirla tutta, gioca quasi sempre da solo) e poi perché dovrebbe imparare a socializzare e a condividere le cose con gli altri e, non meno importante, dovrebbe imparare a rispettare l'ordine e le "regole".
Le due ore passano più o meno allo stesso modo: si inizia col gioco libero finché non arrivano tutti i bimbi, si riordinano i giochi, ci si siede tutti in cerchio per le canzoncine, pausa biscotto e ancora gioco.
In entrambi gli incontri alla pausa biscotto è seguito il gioco dei travasi: tela cerata in terra e bimbi muniti di ciotola gigante, cucchiaio, bicchiere e ciotolina per giocare con la farina di mais.
Mio figlio, da sempre amante degli oggetti da cucina (le sue fisse attuali sono la pentola a pressione e le tortiere di silicone), è stato l'ultimo ad abbandonare il campo solo perché costretto, e con tanto di brontolamento per l'interruzione del gioco. Credo avrebbe continuato all'infinito perché questi giochi di travaso con le ciotole gli sono sempre piaciuti.
Personalmente mi piace molto anche la parte del gioco libero perché abbiamo la possibilità di usare giochi che a casa non ci sono: i puzzle di legno, la casetta, i passeggini con le bambole, l'angolo cucina con tutto in miniatura... credo che quest'anno la lista di Santa Lucia prevederà molti di questi giochi!
Rispetto al primo incontro, il rientro a casa è andato molto meglio: la settimana scorsa non aveva voluto mangiare niente a pranzo e poi aveva dormito un'ora risicata con tanto di notte agitata.
Ieri invece ha spazzolato tutta la pappa, tutta la frutta e se ne è stato buono buono mentre io mangiavo - complici Peppa Pig e la casa delle api - e poi pisolino di 2 ore e mezza. Di solito gli concedo i cartoni solo dopo cena ma è stato così bravo che l'ho premiato.
La notte ovviamente è passata da schifo con più risvegli fino al definitivo brusco risveglio delle 5.30 con un martellante mamma mamma mamma durato fino all'ora in cui ha suonato inutilmente la mia sveglia (6.20) poi papà ha fatto il miracolo e l'ha fatto riaddormentare.
Martedì l'educatrice mi ha spiegato che ad alcuni bambini il gioco assorbe tutte le energie e li rende stanchi, per altri invece il gioco rende l'adrenalina difficile da smaltire ma, mi assicura, ogni volta andrà sempre meglio.
Lo spero se no cosa mi devo aspettare quando andrà all'asilo? Anni di notti in bianco? Nooooo!!
lunedì 7 ottobre 2013
Coniglietti e cuoricini a punto croce
Che sono vecchia dentro è risaputo poiché una delle mie più grandi passioni da qualche anno è il punto croce.
Dopo avere fatto montagne di fiocchi nascita, bavaglie, salviettine e sacchetti per l'asilo ai miei nipoti, finalmente faccio qualcosa anche per il mio, di bambino!
Mi hanno regalato questa bavaglia con la stella e volevo fare qualcosa di non troppo complicato e un pò diverso dai soliti personaggi Disney che tanto ho ricamato. Ho trovato questo coniglietto stilizzato che ho fatto in 3 varianti di azzurro con al centro il coniglietto sfumato, intervallati da cuoricini rossi che danno un pò di colore.
Ora non resta che lavarla e farla indossare al mio biondo!
Dopo avere fatto montagne di fiocchi nascita, bavaglie, salviettine e sacchetti per l'asilo ai miei nipoti, finalmente faccio qualcosa anche per il mio, di bambino!
Mi hanno regalato questa bavaglia con la stella e volevo fare qualcosa di non troppo complicato e un pò diverso dai soliti personaggi Disney che tanto ho ricamato. Ho trovato questo coniglietto stilizzato che ho fatto in 3 varianti di azzurro con al centro il coniglietto sfumato, intervallati da cuoricini rossi che danno un pò di colore.
Ora non resta che lavarla e farla indossare al mio biondo!
mercoledì 2 ottobre 2013
Che mondo sarebbe, senza i nonni?
Altro che la Nutella, che mondo sarebbe senza i nonni?? Sono aiuti preziosissimi nella nostra vita: ci sostengono, ci aiutano nella gestione quotidiana dei nostri figli portandoli a scuola, in piscina, a tutti i corsi a cui li inscriviamo, li crescono e sopra ogni cosa li amano.
Con questa frase parlo soprattutto dei miei nonni: sono fortunata perchè alla mia veneranda età, posso ancora godere di 3 nonni che, nonostante gli acciacchi, si possono definire ancora in gamba.
Ma in particolare parlo della mia nonna e ne parlo con gli occhi a cuore, perchè è una persona davvero speciale, che mi ha cresciuta come una seconda mamma. La mia mamma mi ha avuta a soli 18 anni e lei incoraggiava i miei genitori a concedersi serate da soli o gite lampo al mare per godersi la loro età. E io stavo con lei, nella culla vicino al frigorifero dove, quando mi toglieva per prendermi in braccio, entrava di prepotenza la gatta che mi teneva d'occhio da sopra il frigorifero (non era molto igienico e credo che la mia allergia ai gatti sia nata proprio lì).
Con questa frase parlo soprattutto dei miei nonni: sono fortunata perchè alla mia veneranda età, posso ancora godere di 3 nonni che, nonostante gli acciacchi, si possono definire ancora in gamba.
Ma in particolare parlo della mia nonna e ne parlo con gli occhi a cuore, perchè è una persona davvero speciale, che mi ha cresciuta come una seconda mamma. La mia mamma mi ha avuta a soli 18 anni e lei incoraggiava i miei genitori a concedersi serate da soli o gite lampo al mare per godersi la loro età. E io stavo con lei, nella culla vicino al frigorifero dove, quando mi toglieva per prendermi in braccio, entrava di prepotenza la gatta che mi teneva d'occhio da sopra il frigorifero (non era molto igienico e credo che la mia allergia ai gatti sia nata proprio lì).
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