venerdì 8 maggio 2015

Il cacciatore di aquiloni / Khaled Hosseini

"Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato.
Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente"

Mi hanno regalato questo libro quando ci siamo trasferiti nella nuova casa, cinque anni fa ormai, e mi sono decisa a leggerlo solo ora. Ne avevo sentito parlare molto bene da chi l'aveva letto e temevo di rimanere delusa quindi ho temporeggiato per tutto questo tempo. Stupidamente temporeggiato perchè ho adorato questo libro.
La prima parte del romanzo è ambientata a Kabul negli anni settanta e racconta l'amicizia fra due bambini di 12 anni: Amir e il suo domestico Hassan. Hassan, il domestico analfabeta capace di leggergli dentro, l'amico che Amir spesso si diverte a prendere in giro, l'amico così puro che accanto a lui ti sentivi sempre falso.
Amir vive col padre Baba (la madre è morta dandolo alla luce) e il loro rapporto non è dei migliori: Amir ama la letteratura e non è coraggioso come il padre per cui non si sente molto amato e cerca sempre un modo per rendersi migliore ai suoi occhi. A volte Amir ha persino la sensazione che Baba preferisca Hassan a lui.
L'occasione per mettersi in luce davanti agli occhi del padre si presenta col torneo degli aquiloni, l'evento più importante della stagione invernale. Dopo anni di partecipazioni senza gloria finalmente Amir riesce a vincere il torneo con l'aiuto di Hassan, che corre a recuperare l'ultimo aquilone abbattuto da Amir da mostrare come trofeo a Baba. Ma Hassan si imbatte in alcuni bulli che vogliono vendicarsi di lui: Amir guarda la scena di nascosto senza aiutare l'amico e questo segnerà per sempre la loro amicizia e le loro scelte.
Amir si sente in colpa e cerca di allontanare l'amico dalla propria casa, inscenando un furto. Hassan e suo padre Ali lasciano la casa di Amir fra i pianti e le suppliche di Baba e da allora le loro strade si dividono.
Passano gli anni, l'Afghanistan è in guerra e Baba e Amir si trasferiscono a San Francisco.
Amir cresce, si laurea in letteratura, diventa uno scrittore di successo e sposa Soraya, una connazionale, poco prima che Baba muoia.
Un giorno Amir riceva una telefonata da Rahim, un amico di Baba: Rahim gli chiede di raggiungerlo in Pakistan per aiutare il figlio di Hassan, per tornare ad essere buoni.
Amir, che convive da anni con i sensi di colpa per quello che ha fatto ad Hassan, decide di partire e di tornare in una Kabul che non riconosce più devastata dalla guerra e dai talebani.
Qui scoprirà cosa è successo ad Hassan in tutti questi anni, scoprirà verità scomode, farà i conti col suo passato e farà di tutto per salvare il figlio di Hassan e riuscire a placare in qualche modo i suoi tormenti.

E' un libro toccante che colpisce dritto al cuore, sia per le tematiche affrontate che per l'ambientazione, in una realtà così lontana dalla nostra che posso solo provare ad immaginare.
Una realtà cruda traboccante di odio razziale e violenza ma anche di amore e di assoluta fedeltà, di gelosia e di vergogna per le azioni commesse, di perdono ed espiazione.
Un libro che si divora, una storia che mi ha emozionato e fatto provare diversi sentimenti, una lettura consigliatissima.

Il cacciatore di aquiloni
di Khaled Hosseini
Edizioni Piemme
€ 17.50 / 390 pagg

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma

8 commenti:

  1. L'ho letto anche io alcuni anni fa!
    Toccante e "terribile" !
    Alla fine del libro mi sono detta : ma quanto sono fortunata a vivere in occidente?
    Un abbraccio Maria

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    1. E' vero Maria, una giusta considerazione.
      Spesso ci lamentiamo del nostro quotidiano quando invece tante persone non hanno più nemmeno diritto alla loro quotidianità .
      Un abbraccio anche a te

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  2. L'ho letto anni fa: davvero bellissimo per le emozioni che sa trasmettere e il modo coinvolgente in cui è scritto. Nello stesso tempo, però, e' anche triste, crudo, quasi brutale, perché descrive una realtà difficoe da digerire. Hai ragione: consigliatissimo!

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    1. Molto molto emozionante e coinvolgente, nonostante le brutture descritte non vorresti mai che il libro finisse.

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  3. Ecco, anche io ne ho sentito parlare tantissimo e vorrei leggerlo ma sono titubante...Anche per la durezza della storia, forse. Ma sono certa che arriverà anche il suo momento nella mia libreria o sul mio Kindle.

    Baci!

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    1. Maris devi assolutamente leggerlo, io l'ho tenuto in stand-by per molti anni per la paura di una delusione. La storia a tratti è dura ma al tempo stesso ricca di sentimenti e di voglia di rinascita.

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  4. anche a me era piaciuto tanto, ma dello stesso autore avevo letto Mille splendidi soli e mi era piaciuto ancora di più!

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    1. Non ho ancora letto Mille splendidi soli ma lo cercherò sicuramente in biblioteca!

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Grazie per il tuo commento, a presto!

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