venerdì 2 ottobre 2015

L'insostenibile leggerezza dell'essere / Milan Kundera

La vita umana si svolge una sola volta e quindi noi non potremo mai appurare quale nostra decisione sia stata buona e quale cattiva, perché in una data situazione possiamo decidere una volta soltanto e non ci viene data una seconda o terza o quarta vita per poter confrontare le decisioni

Ho preso questo libro in biblioteca su consiglio di un'amica che, a dire il vero, mi aveva avvisato della non leggerezza della storia.
In effetti è così perché l'unica leggerezza che vi ho trovato sta tutta nel titolo.

Il libro ruota intorno a quattro personaggi principali: Tomas, stimato chirurgo e inguaribile donnaiolo, sua moglie Tereza, fotografa che non tollera le sue infedeltà ma non può fare a meno del marito, Sabina, pittrice e amante di Tomas e Franz, professore idealista per qualche tempo amante di Sabina.
La storia è ambientata principalmente a Praga e parecchio spazio è dato alla situazione politica di quegli anni (fine anni 60): la primavera di Praga e l'occupazione comunista portano cambiamenti anche nelle vite dei protagonisti, specialmente in quella di Tomas che è obbligato a lasciare il suo posto all'ospedale.
La vita di Tomas e Tereza viaggia parallela a quella di Sabina e Franz e nel libro le loro vicende non seguono un vero e proprio ordine cronologico.

Secondo me il libro non ha una vera e propria trama ma un insieme di storie intervallate dai pensieri dell'autore e dagli angoscianti incubi di Tereza.
I personaggi sono ben delineati e molto diversi tra loro: ognuno con i suoi limiti e le sue aspirazioni, si muovono tra amore, abbandono, infedeltà e la loro storia viene narrata fino alla fine delle loro vite.
Una storia un po' troppo filosofica per le mie corde, forse per questo non l'ho saputa apprezzare al meglio.

L'insostenibile leggerezza dell'essere
Milan Kundera
Edizioni Adelphi
€ 12.00 / 336 pagg

Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma

12 commenti:

  1. Con Adelphi è sempre così... mai osato leggerne uno, e si che ho letto in vita mia...
    Rossella

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  2. ...ne ho sentito tanto parlare e più leggo recensioni più mi convinco che non lo leggerò mai ;-)

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    1. Io ho letto sia recensioni entusiaste sia recensioni più tiepide, secondo me è un libro che si ama o si "odia"

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  3. Ne ho sempre sentito parlare e secondo mia madre e' un libro che merita di essere letto ma che angoscia...motivo per cui non l'ho ancora preso in mano! Quel che scrivi mi pare un buon motivo per aspettare ancora, non credo che sarebbe il momento giusto.

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    1. In alcuni punti ti dirò è effettivamente un po' angosciante, su tutto quando ci sono i sogni di Tereza. Se deciderai di dargli una chance, leggerò molto volentieri la tua recensione

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  4. Mi piacque molto quando lo lessi, e comprai altri romanzi di Kundera (che mi piacquero pure quelli). Adesso che ci penso, forse è il momento di rileggerli, visto che è passato un po' di tempo e romai mi ricordo i frammenti più che la storia - anche se sì, hai ragione, la storia è costruita in un modo davvero particolare e quindi è facile perdercisi dentro ^__^

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  5. Ma l'immagine degli uccelli delle coincidenze che si posano sulle spalle si è scolpita indelebile nel mio cuore!

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    1. Probabilmente troppa filosofia per me.. ma gli altri libri di Kundera come sono? Ne hai uno da consigliarmi per provare se un altro titolo mi piace?

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  6. Risposte
    1. Caspita Vale...come scrivevo a Murasaki, forse troppa filosofia per le mie corde

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Grazie per il tuo commento, a presto!

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