Mio papà aveva un carattere solitario e taciturno, forse è per questo motivo che la pesca è sempre stata una sua passione.
Il suo più grande desiderio era quello di avere un figlio maschio a cui insegnare a pescare, ma purtroppo ha avuto due figlie femmine.
Da piccola volevo essere quel figlio maschio che tanto desiderava e lo accompagnavo a pescare, a volte piena di entusiasmo a volte annoiata fino alla morte tanto che lui si spazientiva e per un po' non mi portava più con lui.
In quegli anni andavo a comprargli le esche, ho imparato a infilzarle all'amo senza esserne schifata e ho imparato ad correre da lui col retino appena un pesce abboccava.
Inutile dire che questa fase non è durata molto anche se al negozio di caccia e pesca ci sono sempre andata quando me lo chiedeva.
Mio papà, da vero pescatore, era capace di passare le ore in solitaria giù al fiume persino di notte con la sola compagnia delle sue canne da pesca e dei campanellini che lo avvisano quando abboccava un'anguilla.
Mio papà non era molto loquace e se c'era qualcosa che non andava dovevi proprio strapparglielo dai denti altrimenti era difficile capire quello che pensava.
Il giorno in cui sono andata a convivere con il mio futuro marito è uscito di casa presto (era agosto e lui era in pensione, non aveva motivo di uscire senza aspettarmi) e mi ha lasciato un biglietto sul tavolo con scritto tanti auguri per la tua nuova vita, biglietto che conservo gelosamente.
Mostrare le sue emozioni non era il suo forte ma anche per questo l'ho amato così tanto.
Auguri Papi
Bello, e la foto è stupenda.
RispondiEliminaRossella
Grazie Rossella
EliminaHo letto la descrizione del tuo papà e ne riconosco il mio...
RispondiEliminataciturno, di poche parole, ha difficoltà di mostrare le emozioni e devono essere gli altri ad aiutarlo ad esprimersi, a far capire ciò che pensa e sente.
e anche il mio papà ama andare a pesca.
Sono caratteri riservati che si fanno amare ancora di più
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